I tarli musicali, cosa sono

Pubblicato il da WideNous

In questo articolo parlerò della recente scoperta dei cosiddetti "tarli musicali", ovvero di alcune musichette che si stabiliscono nella nostra mente continuando a risuonarci nelle orecchie.

Vi ricordate di quel particolare motivetto musicale che, non appena svegli, inizia a tartassarvi le orecchie e il cervello? Oggi sappiamo che chi sente questa musica “nella mente” non è semplicemente pazzo, ma ha nella testa un parassita musicale.

Il fenomeno affascina e colpisce il 98,2% della popolazione, come stabilito dallo studente di Cambridge Sean Bennet 8 anni fa. Bennet, intervistando via mail 4mila persone di età e nazione diversa, concluse che non solo la maggior parte della popolazione ha questi, così chiamati, earworms, ma anche che sono molto più presenti nei ragazzi che ascoltano molta musica e che sono mancini.

Gli earworms non sono pericolosi, solo nel 10% dei casi, dove il paziente presenta una vera e propria disperazione nel continuare a sentire sempre lo stesso ritornello, i tarli musicali diventano un sintomo di una patologia ossessivo-compulsiva.

Sul perché si inseriscano nella mente ci sono solo teorie, ma James Kellarsi, docente di marketing nell’università di Cincinnati, ha stabilito che sono più predisposte le canzoni con ripetitività di stutture musicali, semplicità musicale, inconguità tra testo e musica oppure tra ritmo e metrica.

Questi piccoli ritornelli musicali mentali sono di breve durata, all’incirca di 15-30 secondi, e sono un cavallo di battaglia per le principali aziende di pubblicità le quali puntano sempre a far ricordare la loro pubblicità piuttosto che quella dei concorrenti.

Tralasciando, però, il lato della società che sfrutta sempre qualunque scoperta per scopi puramente commerciali, Bennet elaborò anche un’affascinante teoria secondo la quale gli earworms sarebbero benaccetti dalla nostra mente. Infatti lo studente ipotizzò che i ritornelli musicali mentali creano dei nuovi processi mnemonici nel nostro cervello. In poche parole, sviluppano un nuovo tipo di memoria, chiamata audio-eidetica, che ricorderebbe la situazione di quando si è sentito il brano musicale.

Psicologi e musicofili affermano che ogni cervello ha una propria predisposizione per particolari brani musicali “infettivi” e quindi è difficile trovare dei brani che sono simili. Sembra che per eliminare il tarlo, nel caso diventi fastidioso, la volontà conscia di toglierlo lo fortifichi ancora di più.

Come dice la psicologa Diana Deutsch, i tarli sono una sorta di sveglia che ci invita a dover ricordare una particolare cosa dei quali ne sono legame. Dunque trovando il collegamente con il ricordo, il tarlo svanisce magicamente.

Radio DJ. Young man with microphone and big headphone.
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